Ci lavoriamo la sera, il sabato e la domenica, nella pausa pranzo, in ogni momento lasciato libero dall’altro lavoro con cui viviamo e dalla figliolanza che cresce e prospera con e sopra di noi. Qui trovate qualche parola su come tutto è iniziato.Parlami in stampatello è il motto della casa editrice.
Proponiamo ai bambini temi anche complessi con un linguaggio semplice, chiaro e diretto, per l’appunto in stampatello.
Come il tema dell’omoaffetività. In Italia si calcolano 100.000 minori che vivono con almeno un genitore omosessuale, la maggior parte a loro insaputa (nati all’interno di un’unione eterosessuale). In un paese in cui l’omosessualità è ancora “l’offesa peggiore” il senso comune sembra ritenere inopportuno mettere a conoscenza i figli della realtà affettiva e materiale vissuta dai loro genitori. Un tema eluso con i bambini e del quale in Italia non esiste rappresentazione per l’infanzia. Noi pensiamo invece che si possa (e si debba) sempre parlare dell’amore ai più piccoli, anche di quello che “non osa dire il suo nome”, e che il silenzio e la vergogna siano il vero pericolo per loro.
Lo stampatello è nato per colmare un vuoto nell’editoria infantile, quello rappresentato dalle famiglie in cui i genitori sono due donne o due uomini che si amano. Sono sempre di più i figli di coppie omosessuali in Italia ed è fondamentale per ogni bambino specchiarsi nei racconti e nei libri illustrati, o ritrovarvi la realtà che lo circonda. Ma l’attività della casa editrice non si limita all’omogenitorialità. Nata con l’ambizione di riempire questa lacuna si propone di allargare il proprio sguardo sui temi della famiglia (e non solo) prendendo in considerazione quelle esperienze che meno trovano posto nella letteratura per bambini, ma che vissute in prima persona possono far sorgere nei bambini mille domande o un forte senso di alterità.
In quest’ottica Lo stampatello intende focalizzare una parte della sua attenzione anche sulla memoria e sulle testimonianze dirette di chi bambino è, o è stato.
Pur trattando di volta in volta temi minoritari ci rivolgiamo a tutti, con la convinzione che sapere che gay non è una parolaccia, che ci sono bambini che vivono con i nonni e che avere due mamme non significa essere stati generati da due donne rappresenti un’opportunità di crescita per ogni bambino, qualsiasi sia la sua storia.